McCandless Christopher Johnson, Passione per l'avventura

C'è tanta gente infelice che tuttavia non prende l'iniziativa di cambiare la propria situazione perchè è condizionata dalla sicurezza, dal conformismo, dal tradizionalismo, tutte cose che sembrano assicurare la pace dello spirito, ma in realtà per l'animo avventuroso di un uomo non esiste nulla di più devastante di un futuro certo. Il vero nucleo dello spirito vitale di una persona è la passione per l'avventura. La gioia di vivere deriva dall'incontro con nuove esperienze, e quindi non esiste gioia più grande dell'avere un orizzonte in continuo cambiamento, del trovarsi ogni giorno sotto un sole nuovo e diverso.

Christopher Johnson McCandless
Citato in Krakauer, Jon. Nelle terre estreme. 25a ed. Milano: Corbaccio, 2013.

Estwick Evans, Vita selvaggia

Desideravo acquisire la semplicità, i sentimenti puri e le virtù della vita selvaggia, spogliarmi delle abitudini artificiali, dei pregiudizi e delle imperfezioni del mondo civilizzato; [...] e trovare, nella solitudine e nella grandiosità del selvaggio ovest, vedute più corrette della natura umana e dei veri interessi dell'uomo. La stagione delle nevi andava preferita, perché potessi sperimentare il piacere della sofferenza e la novità del pericolo.

Estwick Evans, A pedestrian tour, of four thousand miles, through the western states and territoires, during the winter and spring of 1818, p. 207 Citato in Krakauer, Jon. Nelle terre estreme. 25a ed. Milano: Corbaccio, 2013.

Pasternak Boris, Senso dell'esistenza

Lara camminava lungo il terrapieno per un sentiero tracciato da vagabondi e da pellegrini e quindi svoltava per il viottolo che, attraverso un prato, portava al bosco. Qui si fermava e, con gli occhi socchiusi, aspirava l'aria densa dei profumi confusi della vastità che la circondava. Era un'aria più cara del padre e della madre, più tenera dell'uomo amato, più illuminante di un libro. Per un istante a Lara si rivelava di nuovo il senso dell'esistenza. Era lì, sentiva, per cercar di capire la frenetica bellezza del mondo, per dare un nome alle cose e, se le sue forze non fossero bastate, per generare dei figli che l'avrebbero fatto in sua vece.

Boris Pasternak, Il dottor Zivago

Marthaler Claude, Non voglio dimostrare niente

Con questo periplo non voglio dimostrare niente, né promuovere chissà cosa, e neppure battere un record o difendere una causa qualunque. Spero solamente di vivere un’avventura, con lentezza e con pochi mezzi, condurre una vita nomade e avvicinarmi alla natura, alle sue montagne così come agli abitanti di questo sorprendente pianeta.

Marthaler, Claude. Il Canto Delle Ruote 7 Anni in Bicicletta Intorno Al Mondo. Portogruaro: Ediciclo, 2008.

Marthaler Claude, Momenti di panico

Nell’attesa della partenza, ho avuto dei momenti di panico quando mi veniva posta la domanda sul senso di una tale impresa. Come l’attore quando sale sul palco, ora provo un forte sentimento di fragilità, di solitudine. Adesso il fatto stesso di pedalare mi permette di lasciarmi andare completamente e liberarmi da ciò che mi tratteneva; come la mia bicicletta, ritrovo il mio equilibrio solo in movimento.

Marthaler, Claude. Il Canto Delle Ruote 7 Anni in Bicicletta Intorno Al Mondo. Portogruaro: Ediciclo, 2008.

Marthaler Claude, Incoscienza

Cosa rimane di quella parte di incoscienza che ho sempre voluto preservare e che mi fa andare avanti? Le mie scelte mi hanno condotto a volte a soffrire, spesso a sorridere e sempre a scoprire il mondo... Soprattutto ad essere fedele a me stesso. In Occidente come in Asia, ho potuto constatare che il viaggio di lungo termine è un vero ritorno alle origini, una forma di pellegrinaggio. Questi sforzi estremi sono spesso interpretati come puro masochismo dal mondo 'civilizzato', dove la sofferenza fisica, associata alla morte, è evitata a ogni costo. Ma alcuni sanno bene che il piacere provato è spesso proporzionale allo sforzo impiegato.

Marthaler, Claude. Il Canto Delle Ruote 7 Anni in Bicicletta Intorno Al Mondo. Portogruaro: Ediciclo, 2008.

Marthaler Claude, Unico e vero avventuriero

Spesso si parte con l'illusione incofessata e integralista di sentirsi l'unico e vero avventuriero, quello che saprà ritrovare l'autentico, l'ultimo angolo di un mondo condannato a sparire. Questa convinzione, che nasconde male l'orgoglio e forse un complesso di superiorità, è spesso così forte tra i viaggiatori che genera anche tra di loro un'assurda rivalità, incomprensibile agli abitanti del luogo stesso.

Marthaler, Claude. Il Canto Delle Ruote 7 Anni in Bicicletta Intorno Al Mondo. Portogruaro: Ediciclo, 2008.

Marthaler Claude, Imprevedibilità quotidiana

Il viaggio ha raggiunto da solo il suo ritmo di crociera e ha preso il sopravvento su tutte le altre considerazioni, disdegnando il mio progetto iniziale. Contrariamente a quello che molta gente immagina, questa imprevedibilità quotidiana, lungi dall'essere angosciante, mi procura una grande sensazione di libertà e fa di ogni giorno una prima volta. Così, ci si innamora della strada come di una donna, senza limiti, perchè il viaggio è proprio una vera storia d'amore, piena di andate e ritorni.

Marthaler, Claude. Il Canto Delle Ruote 7 Anni in Bicicletta Intorno Al Mondo. Portogruaro: Ediciclo, 2008.

Guevara Ernesto, Improvvisazione

Così venne deciso il viaggio, che in ogni momento si sarebbe attenuto alla linea generale su cui era stato progettato: l’improvvisazione.

Guevara, Ernesto. 2004. Latinoamericana: un diario per un viaggio in motocicletta. Milano: Feltrinelli.

Otero Silva, Io vengo via con te

Io ascoltavo sguazzare nella barca i piedi scalzi e immaginavo i volti spenti dalla fame. Il mio cuore è stato un pendolo fra lei e la strada. Io non so con quale forza mi sono liberato dei suoi occhi e sono sfuggito alle sue braccia. Lei rimase ad annebbiare di lacrime la sua angustia al di là della pioggia e del vetro. Ma incapace di gridarmi: Aspettami io vengo via con te!

Otero Silva

Citato in Guevara, Ernesto. 2004. Latinoamericana: un diario per un viaggio in motocicletta. Milano: Feltrinelli.

Guevara Ernesto, Inciampare nella pancia

Arrampicati sugli alberi, ci eravamo ingozzati avidamente, come se ci avessero dato un termine di tempo preciso. Uno dei figli del padrone guardava con una certa diffidenza questi dottori vestiti in modo patibolare e con evidenti sintomi di fame arretrata, ma restò zitto e ci lasciò mangiare fino a quel punto così ambito per degli idealisti come noi, cioè quando uno cammina piano per la paura di inciampare nella pancia.

Guevara, Ernesto. 2004. Latinoamericana: un diario per un viaggio in motocicletta. Milano: Feltrinelli.

Sand George, Giogo

Perché viaggiare se non si è obbligati a farlo? [...]
Perché la questione non è viaggiare, quanto partire: chi di noi non ha qualche dolore da dimenticare o qualche giogo da scrollarsi di dosso?

Sand George, 1869 (citata in Berrino Annunziata, Storia del turismo in Italia, Bologna, Il mulino, 2011.

Berrino Annunziata, Condizione umana

Non è dunque la condizione umana a spingere a partire, ma il senso di disagio nella civiltà contemporanea a porre in uomini e donne il bisogno periodico di una tregua, di un allentamento, di un sollievo.

Berrino Annunziata, Storia del turismo in Italia, Bologna, Il mulino, 2011.

London Jack, Più facile farlo che non farlo

Mi misi per 'la strada’ perché non potevo farne a meno; perché non avevo in tasca i soldi del biglietto ferroviario; perché ero fatto in modo tale che non riuscivo a passare tutta la vita 'allo stesso turno’; perché... insomma perché era più facile farlo che non farlo.

London, Jack. 1930. La Strada. Milano: Casa Editrice Bietti.