Tiziano Terzani a Ravenna nel 2002 fotografato da Alfredo Lando (Wikipedia)
Terzani Tiziano (w3161)
Descrizione: Tiziano Terzani fu un giornalista e scrittore italiano, profondo conoscitore e testimone diretto dell’Asia del XX secolo. Corrispondente per Der Spiegel dal 1971, visse a lungo a Singapore, Hong Kong, Pechino, Tokyo, Bangkok e dal 1994 si stabilì in India. Assisteva alla caduta di Saigon e Phnom Penh, all’avvento della Cina maoista e al crollo del blocco sovietico. Da queste esperienze narrò In Asia, raccolta di reportage che combinano geopolitica, cultura e vita popolare. Ne Un indovino mi disse (1998), racconta l’anno in cui evitò aerei per via di una profezia: attraversò l’Asia in treno, barca e terra, ritrovando un continente vero, fatto di persone comuni, riti, indovini, villaggi e contrasti tra tradizione e modernità. In Lettere contro la guerra (2004), rispose alla paura post-11 settembre con riflessioni intense sull’empatia e la conoscenza “altra”, opponendosi alla logica violenta dell’Occidente. La fine è il mio inizio (2006, postumo), dialogo con il figlio Folco, ripercorre gli anni personali e spirituali di un viaggio che è anche interiore
Additional references-Riferimenti complementari-Références complémentaires: Terzani, Tiziano. Un indovino mi disse. Milano: TEA, 1995.
E io che dico: non sono un intellettuale, sono solo un aspirapolvere: giro per il mondo raccogliendo storie. Sempre più isolato. Nessuno vuole davvero ascoltare. Dovrò aspettare un’altra occasione per essere riscoperto. Tiziano Terzani, Un'idea di destino. Diari di una vita straordinaria
Ho scoperto prestissimo che i migliori compagni di viaggio sono i libri: parlano quando si ha bisogno, tacciono quando si vuole silenzio. Fanno compagnia senza essere invadenti. Danno moltissimo, senza chiedere nulla. Tiziano Terzani, Un indovino mi disse
Ogni posto è una miniera. Basta lasciarcisi andare. Darsi tempo, stare seduti in una casa da tè a osservare la gente che passa, mettersi in un angolo del mercato, andare a farsi i capelli e poi seguire il bandolo di una matassa che può cominciare con una parola, con un incontro, con l'amico di un amico di una persona che si è appena incontrata e il posto più scialbo, più insignificante della terra diventa uno specchio del mondo, una finestra sulla vita, un teatro di umanità dinanzi al quale ci si potrebbe fermare senza più il bisogno di andare altrove. La miniera è esattamente là dove si è: basta scavare. Tiziano Terzani, Il missionario e lo stregone, 1997
Viaggiare era sempre stato per me un modo di vivere e ora avevo preso la malattia come un altro viaggio: un viaggio involontario, non previsto, per il quale non avevo carte geografiche, per il quale non mi ero in alcun modo preparato, ma che di tutti i viaggi fatti fino ad allora era il più impegnativo, il più intenso. Tiziano Terzani, Un altro giro di giostra
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