Forrest Gump, correre un po'

Quel giorno, non so proprio perché decisi di andare a correre un po', perciò corsi fino alla fine della strada, e una volta lì pensai di correre fino la fine della città, e una volta lì pensai di correre attraverso la contea di Greenbow. Poi mi dissi, visto che sono arrivato fino a qui tanto vale correre attraverso il bellissimo stato dell' Alabama, e cosi feci. Corsi attraverso tutta l'Alabama, e non so perché continuai ad andare. Corsi fino all'oceano e, una volta lì mi dissi, visto che sono arrivato fino a qui tanto vale girarmi e continuare a correre. Quando arrivai a un altro oceano, mi dissi, visto che sono arrivato fino a qui, tanto vale girarmi di nuovo e continuare a correre; quando ero stanco dormivo, quando avevo fame mangiavo, quando dovevo fare... insomma, la facevo!

Forrest Gump, diretto da Robert Zemeckis, Paramount Pictures, 1994

Kagge, Perdersi

Può sembrare esagerato suggerire a qualcuno di prendere la strada sbagliata, o di perdersi, ma può essere anche un buon consiglio.

Erling Kagge. 2018. Camminare: un gesto sovversivo. Stile libero Extra. Torino: Einaudi.

Theroux, Tornerò

‘Mi indicò la strada per Minhead, non la più breve, ma la più bella, disse. Aveva i capelli chiari e gli occhi scuri. Dissi che la sua casa era bella. Lei disse che era una pensione; poi rise. ‘Perché non resta qui stanotte?” Lo diceva sul serio e sembrava tenerci e allora non fui certo di che cosa offrisse. Rimasi lì in piedi e le sorrisi di rimando… Non era nemmeno l’una e non mi ero mai fermato in un luogo così presto. Dissi, ‘Forse una volta tornerò’. ‘Sarò ancora qui’, disse lei.
(Theroux 1983)

Citato in Leed, Eric J. 1992. La mente del viaggiatore: dall’Odissea al turismo globale. Biblioteca storica Il Mulino. Bologna: Il Mulino.

 

Leed, La forza del viaggio

La forza del viaggio è corrosiva, spoglia e consuma; è un’esperienza di perdita continua. Il mondo creato dal viaggio è segnato tanto da ciò che manca quanto da ciò che è presente.

Leed, Eric J. 1992. La mente del viaggiatore: dall’Odissea al turismo globale. Biblioteca storica Il Mulino. Bologna: Il Mulino.

 

Kerouac, Chi sono?

Mi svegliai che il sole si faceva rosso; e quello fu l’unico, chiaro momento della mia vita, il momento più strano di tutti, in cui non seppi chi ero… Mi trovavo lontano da casa, stralunato e stanco del viaggio, in una misera camera d’albergo che non avevo mai vista,… e guardavo l’alto soffitto pieno di crepe e davvero non seppi chi ero per circa quindici strani secondi. Non avevo paura; ero solo qualcun altro, un estraneo, e tutta la mia vita era una vita stregata, la vita di un fantasma. Mi trovavo a metà strada attraverso l’America, alla linea divisoria fra l’Est della mia giovinezza e l’Ovest del mio futuro, ed è forse per questo che ciò accadde proprio lì e in quel momento, in quello strano pomeriggio rosso.
(Jack Kerouac, 1967)

Citato in Leed, Eric J. 1992. La mente del viaggiatore: dall’Odissea al turismo globale. Biblioteca storica Il Mulino. Bologna: Il Mulino.

 

Coelho, Sentiero hippie

E nacque un altro sentiero hippie, un itinerario che conduceva dall’Olanda, da Amsterdam, fino in Nepal, a Kathmandu. Il biglietto del pullman costava meno di cento dollari e consentiva di percorrere paesi molto interessanti: Turchia, Iraq, Iran, Afghanistan, Pakistan e alcune aree dell’India (debitamente lontane dal tempio di Maharishi). Il viaggio durava tre settimane e affrontava un numero considerevole di chilometri.

Coelho, Paulo. Hippie. Milano: La nave di Teseo, 2018.


Rest not
Life is sweeping by
go and dare before you die.
Something mighty and sublime,
leave behind to conquer time.

Johann Wolfgang von Goethe

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