Ungaretti Giuseppe, Girovago

In nessuna
parte
di terra
mi posso
accasare

A ogni
nuovo
clima
che incontro
mi trovo
languente
che
una volta
già gli ero stato
assuefatto

E me ne stacco sempre
straniero

Nascendo
tornato da epoche troppo
vissute

Godere un solo
minuto di vita
iniziale

Cerco un paese
Innocente

Giuseppe Ungaretti, Girovago, pubblicato nell'opera L'Allegria, 1931

Kagge Erling, Perdersi

Può sembrare esagerato suggerire a qualcuno di prendere la strada sbagliata, o di perdersi, ma può essere anche un buon consiglio.

Erling Kagge. 2018. Camminare: un gesto sovversivo. Stile libero Extra. Torino: Einaudi.

Theroux Paul, Tornerò

‘Mi indicò la strada per Minhead, non la più breve, ma la più bella, disse. Aveva i capelli chiari e gli occhi scuri. Dissi che la sua casa era bella. Lei disse che era una pensione; poi rise. ‘Perché non resta qui stanotte?” Lo diceva sul serio e sembrava tenerci e allora non fui certo di che cosa offrisse. Rimasi lì in piedi e le sorrisi di rimando… Non era nemmeno l’una e non mi ero mai fermato in un luogo così presto. Dissi, ‘Forse una volta tornerò’. ‘Sarò ancora qui’, disse lei.

Paul Theroux 1983, citato in Leed, Eric J. 1992. La mente del viaggiatore: dall’Odissea al turismo globale. Biblioteca storica Il Mulino. Bologna: Il Mulino.

 

Leed Eric, La forza del viaggio

La forza del viaggio è corrosiva, spoglia e consuma; è un’esperienza di perdita continua. Il mondo creato dal viaggio è segnato tanto da ciò che manca quanto da ciò che è presente.

Leed, Eric J. 1992. La mente del viaggiatore: dall’Odissea al turismo globale. Biblioteca storica Il Mulino. Bologna: Il Mulino.

 

Kerouac Jack, Chi sono?

Mi svegliai che il sole si faceva rosso; e quello fu l’unico, chiaro momento della mia vita, il momento più strano di tutti, in cui non seppi chi ero… Mi trovavo lontano da casa, stralunato e stanco del viaggio, in una misera camera d’albergo che non avevo mai vista,… e guardavo l’alto soffitto pieno di crepe e davvero non seppi chi ero per circa quindici strani secondi. Non avevo paura; ero solo qualcun altro, un estraneo, e tutta la mia vita era una vita stregata, la vita di un fantasma. Mi trovavo a metà strada attraverso l’America, alla linea divisoria fra l’Est della mia giovinezza e l’Ovest del mio futuro, ed è forse per questo che ciò accadde proprio lì e in quel momento, in quello strano pomeriggio rosso.
(Jack Kerouac, 1967)

Citato in Leed, Eric J. 1992. La mente del viaggiatore: dall’Odissea al turismo globale. Biblioteca storica Il Mulino. Bologna: Il Mulino.

 

Coelho Paolo, Sentiero hippie

E nacque un altro sentiero hippie, un itinerario che conduceva dall’Olanda, da Amsterdam, fino in Nepal, a Kathmandu. Il biglietto del pullman costava meno di cento dollari e consentiva di percorrere paesi molto interessanti: Turchia, Iraq, Iran, Afghanistan, Pakistan e alcune aree dell’India (debitamente lontane dal tempio di Maharishi). Il viaggio durava tre settimane e affrontava un numero considerevole di chilometri.

Coelho, Paulo. Hippie. Milano: La nave di Teseo, 2018.

Coelho Paolo, Ostriche

Dopo che tutti gli invitati ebbero ordinato le pietanze, il cameriere si rivolse a Jacques: ‘Il solito?’‘Il solito, sì.’ Ostriche come antipasto, specificando che dovevano essere servite vive - qualcosa che sconcertava la maggior parte dei suoi ospiti stranieri. E poi lumache - le celebri escargots - e, dopo, cosce di rana fritte.Nessuno aveva il coraggio di imitare quella scelta – ed era proprio ciò che voleva. Si trattava una tattica di marketing.Gli antipasti arrivarono quasi subito. Quando vennero servite le ostriche, i commensali lo guardarono. Jacques spremette qualche goccia di limone sul primo mollusco, che scattò si contrasse, suscitando la sorpresa e lo sgomento degli invitati. Poi lo fece scivolare tra le labbra e lo inghiottì, prima di assaporare il liquido salato rimasto nella conchiglia.

Coelho, Paulo. Hippie. Milano: La nave di Teseo, 2018.

Stevenson Robert Louis, In riva al mare

In riva al mare
Quand’ero laggiù in riva al mare
mi diedero una vanga per scavare
che aveva il manico di legno.
Ogni buca era vuota, una scodella,
ma il mare che sale, riempie e livella,
finché non giunge più e non lascia segno.

Stevenson, Robert Louis. Il mio letto è una nave. Feltrinelli Editore, 2010.