Ero decisa a trascorrere le mie meritate vacanze leggendo e facendo yoga sulla meravigliosa spiaggia di Paolem a Goa. Appena arrivata mi sistemai in un bungalow molto carino e passai il resto della giornata a chiacchierare con quelli del posto, dei tipi incredibilmente socievoli. Per cena mangiai uno dei migliori curry della mia vita, innaffiato da un lassi dolcissimo. Ero stato invitata a un party sul tetto di una casa, ma ero appena arrivata e soffrivo ancora di jet leg, perciò ringraziai i miei nuovi amici e me ne tornai nel bungalow. Mi svegliai a mezzanotte, sentendo un vago brontolio nello stomaco. Nel giro di dieci minuti il brontolio era diventato gorgoglio e dopo poco il gorgoglio era un'agonia lancinante. Mi trascinai fino al «bagno» ma sbagliai la mira. Nella fretta non riuscii a centrare il buco fetido scavato nel pavimento che serviva da wc. Però il dolore era diminuito, e ne ero così felice che non mi importava di aver spruzzato di merda il pavimento e le mie stesse gambe. Cercai di ripulire al meglio il casino che avevo combinato, pensando di scappare di nascosto all'alba. Tornai a letto sentendomi una vera viaggiatrice, e stavo per addormentarmi quando il gorgoglio ricominciò. Questa volta feci in tempo ad arrivare al buco, accucciandomi come un cane e scossa dai brividi, e mentre mi apprestavo a far uscire un po' di liquami puzzolenti, ecco che cominciai pure a vomitare il resto del curry. Dopo diversi viaggi tra il letto e il bagno mi arresi, e decisi di starmene distesa sul pavimento, tutto sudata e tristissima. Restai li per tutto il resto della notte, e ogni dieci minuti qualcosa usciva dal mio corpo, da sopra e da sotto. La mattina dopo, debole e completamente disidratata cercai di tirarmi su e farmi una doccia, di cui avevo davvero bisogno. Litigai per un po' con il docciatore, non vedevo l'ora di togliermi da dosso la puzza. A un certo punto svitai tutto e immediatamente fui investita da un getto di liquami della fogna. Pare che a Paolem ci siano i tramonti più belli dell'India, ma io non ne ho visto neanche uno. La diagnosi della Lonely Planet fu «dissenteria» e rimasi in questo stato per tutto il resto della vacanza. Forse non ci crederete, ma c'è di peggio. Poco prima di ripartire un tipo che vendeva pietre preziose mi ha fregato, ripulendomi di 200 sterline (273 euro). Sono tornata a casa magra come un chiodo e senza un soldo.
Kieran, Dan. Cinquanta vacanze orrende: storie di viaggi infernali. Torino: Einaudi, 2008.