Proprio in uno di questi Casino vicino alle rovine della cittadella romana, in un viale che interseca l’arteria principale della città (la quale non poteva chiamarsi altro se non Atatürk Bulvari) passo qualche ora della mia prima notte ad Ankara, incredulo di fronte a tre danzatrici del ventre che si alternano sul palcoscenico, di una bruttezza unica tutte e tre, con rotoli di grasso sotto le perline e i veli delle gonne, le cosce da veneri paleolitiche e una trama fittissima di smagliature sulla pancia. All’Ambra Jovinelli, nella Roma del dopoguerra, qualcuno tra il pubblico si sarebbe di certo alzato per gridare: ‘Aò, annàtevene! Me parete tre scardabbagni!’.
Bettinelli, Giorgio. In vespa : da Roma a Saigon. Milano: Feltrinelli, 2002.